le voci dentro

 

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Sono stato al Teatro Goldoni di Venezia a vedere “ le voci dentro ”, commedia di De Filippo ( Eduardo), con la regia di Toni Servillo e un cast di attori davvero bravi.

Quando posso vado a teatro. Non sono un grande esperto, e il mio giudizio è frutto di componenti razionali ed emozionali: il testo e la messa in scena di questo, in termini di efficacia comunicativa.

Ebbene, devo dire che questo spettacolo – assieme alle “Operette morali” con la regia di Martone -, mi hanno convinto e quasi entusiasmato.

Confesso che non mi è molto simpatico Toni Servillo – un giudizio, lo so, e me ne dispiaccio: non saprei nemmeno spiegare perché -, ma devo riconoscerne la bravura, sia di attore, che, in questo caso, di regista.

Non c’è scena, battuta, intreccio narrativo, che non sia perfetto. La storia è costruita con sapienza, mantenendo il ritmo e l’incastro in modo eccellente. 

Servillo calibra il tutto in modo esemplare, senza mai esagerare, senza cedere alla tentazione di rubare spazio alla trama con virtuosismi o personalismi. Questo vale per lui e per tutti gli altri attori.

Pur essendo una commedia dell’immediato dopoguerra, mantiene freschezza e significato: trattandosi di “indagine” – letterale e interiore -, dimostra come, al di là del contesto sociale, ambientale, geografico, i vizi e le virtù degli umani, non cambiano.

Si ride, si pensa, e ci si commuove: la quintessenza del teatro!

 

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